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"La prima cosa interessante e importante di questo libro di Espedita Grandesso, che subito balza agli occhi, è il fatto che ogni racconto (o favola o fiaba che dir si voglia, non perché siano sinonimi, ma perché nel libro sono presenti tutti e tre questi generi di narrazione) è scritto in lingua italiana e tradotto in dialetto veneziano. O viceversa. La lettura, per chi usa quotidianamente il dialetto e ne ha quindi perfetta padronanza, è estremamente gradevole e non ti rendi conto se ti piace di più leggere questi testi in lingua o in dialetto, perché la scrittrice gestisce i due linguaggi esattamente alla pari. Per quanto riguarda i contenuti non è nemmeno il caso di individuare racconto per racconto la fonte precisa: la stessa autrice si premura nella dotta prefazione di dirci che 'le versioni di una stessa favola sono molte, se non infinite', e in molti casi del resto lei opera un suggestivo 'collage' (ed è lei stessa che usa questa parola) di diverse redazioni. E anche per quanto riguarda la qualità (e diciamo pure l'eticità) di questi racconti è la prima a diffidarne: rappresentano un mondo lontano da noi e abbastanza spesso dominato dall'egoismo e dalla sopraffazione."